Liceo Paolo Sarpi

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15L TEODOLITE

Metallo, ottone, legno

h. 1260

1/4 XIX secolo

Teodolite a cannocchiale, di probabile provenienza inglese, montato su un treppiede in legno e ottone e dotato di 4 viti calanti per regolare la posizione dello strumento in base alle indicazioni di due livelle, l’una sul cannocchiale, l’altra sulla base circolare. Il cannocchiale è dotato di una lente acromatica e di un oculare mobile mediante manopola e pignone per la messa a fuoco delle immagini. Esso è solidale ad un semicerchio verticale sul quale è incisa una scala che riporta i gradi da 0° a 180° e un nonio per letture degli angoli zenitali con precisione di 5 primi.

Il cannocchiale inoltre ruota intorno ad un asse verticale ed è collegato ad un indice che scorre su un cerchio orizzontale graduato, che riporta divisioni di un grado da 0° a 360° per la misura degli angoli azimutali; la scala è dotata di un nonio ventesimale. La presenza della bolla al di sopra del cannocchiale ne consente l’utilizzo come livella.

 

16L CANNE DA AGRIMENSORE

Legno, metallo, cuoio

l. 1500

3/4 XIX secolo

In un astuccio in cuoio sono contenute delle aste da agrimensore con biffa (mira) bicolore.

 

34F BAROMETRO A SIFONE DI GAY – LUSSAC

Legno, ottone, vetro

980 x 55

C. Dell’Acqua – Milano

3/4 XIX secolo

Su una tavoletta in legno, che può essere appesa, sono fissati, mediante supporti in ottone, il tubo barometrico a sifone e il termometro a mercurio. Il ramo lungo del sifone, che è rotto, dovrebbe essere chiuso alla sommità e riempito di mercurio, il ramo corto è aperto e funge da serbatoio per il mercurio; i rami sono collegati da un tubo capillare che impedisce l’ingresso dell’aria in caso di capovolgimento della canna barometrica. Lungo la porzione più alta del tubo è fissata una piastra in ottone, su cui è incisa la scala lineare con divisioni da 500 a 790 mm. Il termometro è costituito da un tubo capillare terminante in una grossa ampolla contenente il mercurio. La scala termometrica, posta in corrispondenza del tubo capillare, indica i gradi Celsius da – 7°C a 70°C.

Questo tipo di barometro fu ideato dal fisico francese Joseph Louis Gay-Lussac (1778 – 1850) nel 1816.

 

35F BAROMETRO A SIFONE DI GAY – LUSSAC

Legno di noce, vetro, metallo

960 x 60

3/4 XIX secolo

La canna barometrica a sifone è montata su una tavoletta in noce lucidato. Si tratta di un modello dimostrativo, non provvisto di scala.

36F BAROMETRO DI GAY – LUSSAC

Ottone, vetro, pelle

d. 20; l. 990

3/4 XIX secolo

Lo strumento è un barometro a sifone secondo il modello ideato da Gay–Lussac, detto “da montagna” perché consente di dedurre le altezze dalla misura della pressione atmosferica. Questo tipo di barometro, infatti, è trasportabile dato che, se si capovolge il tubo in modo che il serbatoio si trovi in alto, l’aria non può entrare nel tubo barometrico.

Il barometro è contenuto in un robusto involucro di ottone e presenta due scale graduate da 20 a 44 pollici francesi crescenti verso le estremità, provviste di nonio. Sulla parte anteriore dell’involucro è fissato un termometro con scala Celsius; le scritte fanno supporre che lo strumento sia di fattura francese.

Un astuccio di cuoio (l.1020, d. 50) completa il barometro.

 

37F BAROMETRO DI FORTIN

Legno verniciato, ottone, vetro

1100 x 160

2/4 XIX secolo

Una vaschetta cilindrica in ottone racchiude al suo interno una sacca in cuoio, il cui fondo può essere regolato mediante la vite posta al di sotto della vaschetta. Un cilindro in vetro che si appoggia alla sacca, chiuso da un tappo, costituisce il serbatoio per il mercurio. La canna barometrica, racchiusa in un involucro di ottone, comunica con il pozzetto attraverso un foro dotato di una membrana sottile di pelle che costituisce la guarnizione porosa per l’aria, ma non per il mercurio. La scala per la lettura della pressione è incisa sull’involucro metallico della canna barometrica ed è dotata di un nonio per la rilevazione delle frazioni di millimetro.

Questo barometro è appeso ad un sostegno in legno nero, sul quale è fissato un piccolo specchio rotante per la lettura del livello del mercurio; sulla parte anteriore del tubo, inoltre, è fissato un termometro con scala Celsius da –15°C a 50°C.

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    Il barometro del tipo ideato dal costruttore francese di strumenti Jean Nicolas Fortin (1750 – 1831) nel 1810 circa, rispetto ai barometri a sifone, presenta il vantaggio di essere facilmente trasportabile e di offrire misure accurate. Lo zero della scala, infatti, corrisponde ad una punta che, all’interno del serbatoio, può essere fatta combaciare con il livello del mercurio, alzando o abbassando, mediante una vite, il fondo in pelle del serbatoio.

    Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV, Catalogo metodico, n.11 p.38

38F ASTUCCIO IN CUOIO E TREPPIEDE DI SOSTEGNO PER BAROMETRO DI FORTIN

Cuoio, ottone, metallo

900 x 60

2/4 XIX secolo

Si tratta dell’astuccio in cuoio del barometro tipo Fortin 37/F e del treppiede di sostegno, formato da tre aste in ottone inserite in una custodia di cuoio con il giunto per la sospensione cardanica del barometro.

 

42F MANOMETRO AD ARIA LIBERA

Legno, metallo, vetro

185 x 100

3/4 XIX secolo

Manometro ad aria libera per misurare la pressione di gas fino a tre atmosfere. Un lungo tubo aperto alla sommità è incurvato e unito ad un serbatoio per il mercurio terminante con un beccuccio, che deve essere messo in comunicazione con il gas di cui si vuole misurare la pressione. Il tubo è fissato ad una tavoletta di legno che riporta una scala graduata, nella quale lo zero è in corrispondenza del livello di equilibrio del mercurio semplicemente soggetto alla pressione atmosferica e dunque corrispondente a 1 atmosfera. La scala è poi suddivisa in intervalli lunghi 76 cm, corrispondenti perciò a 2 e 3 atmosfere.

Data di acquisto 1866.

Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV, Inventario 1871, n.425.

45F TUBI IN VETRO PER BAROMETRI

Vetro

Varie misure

3/4 XIX secolo

Cinque tubi in vetro di varie forme per barometri di Fahrenheit, Cartesio (ora rotto), Huygens, Hooke.

 

47F NOVE TUBI BAROMETRICI

Vetro

Varie

XX secolo

Di questi tubi barometrici, cinque sono a sifone terminante con un’ampolla, due sono di Torricelli, due a sifone.

50F ACCESSORIO

138E  BOBINA DI INDUZIONE

Legno, metallo

d. 250; l. 500

1/4 XX secolo

Il rocchetto, che è montato su un quadro verticale in legno dotato di piedi, è ricoperto di ebanite ed ha il primario, o induttore, più lungo del secondario, caratteristica delle bobine di tipo tedesco; l’induttore può essere spostato all’interno dell’indotto e presenta quattro possibilità di inserimento di altrettanti circuiti, per ottenere al secondario tensioni diverse; sopra l’indotto sono montate la punta e il piattello per la produzione della scarica elettrica, che, in questo apparato, può raggiungere i trenta centimetri.

Al rocchetto sono annessi diversi accessori:

− un quadro di controllo e comando sul quale vi sono un interruttore a coltello, un commutatore per l’inserimento dei diversi circuiti del primario, un reostato, un amperometro e due fusibili montati in porcellana (130a/E);

− un interruttore a mercurio a motore (140/E)

− un interruttore elettrolitico di Wehnelt (139 /E).

Data di acquisto 1925.

Riferimenti: Max Kohl A.G., Catalogue no 100, Tome III, Appareils de Physique, p.981.

139E INTERRUTTORE WEHNELT

Vetro, porcellana, legno, metallo

300 x 200; h. 500

1/4 XX secolo

Questo interruttore, che costituisce un accessorio del rocchetto ad induzione 138/E, si basa sul riscaldamento subito da un piccolo elettrodo affacciato ad uno molto più grande, entrambi immersi in una soluzione elettrolitica. Una vasca di vetro chiusa da un coperchio in legno racchiude una lastra di piombo, il catodo, immersa nella soluzione; un filo in platino funge da anodo ed è racchiuso in un tubetto isolante, in modo che solo la punta peschi nella soluzione. L’elettrodo di platino si ricopre rapidamente di gas, che interrompe periodicamente il circuito, in modo molto rapido, raggiungendo anche le due mila interruzioni al secondo.

Data di acquisto 1925.

Riferimenti: Brenni P., (2000). Gli strumenti di fisica dell’Istituto Tecnico Toscano, Elettricità e Magnetismo, Firenze, Le Lettere, p.186.

 

140E INTERRUTTORE A MERCURIO

Metallo, legno

300 x 500

1/4 XX secolo

Interruttore a mercurio a motore, per correnti continue, costituisce un accessorio della bobina ad induzione 138/E.

Sopra una tavola in legno disposta verticalmente è montato il motore elettrico sorretto da una staffa. Al di sotto di questo vi è il recipiente contenente il mercurio, che è messo in rotazione dal motore e che assume di conseguenza una forma toroidale. Il mercurio è toccato da una rotella isolante con un settore metallico che girando rapidamente trascinata dal mercurio funge da interruttore.

Data di acquisto 1925.

 

143E BOBINA DI RISONANZA DI SEIBT

Ghisa, legno, ottone, metalli

Base: 260; h. 2100

1/4 XX secolo

Una bobina molto lunga funge da secondario, mentre il primario è costituito da due fili rettilinei, paralleli, lunghi quanto la bobina.

Questo strumento permette di visualizzare i nodi e i ventri di un'oscillazione elettrica stazionaria che si genera nella bobina, quando essa è alimentata, ad esempio, dall’alta tensione variabile ad alta frequenza prodotta nel secondario del trasformatore 142/E, In corrispondenza dei massimi di tensione (ventri) fra la bobina e i fili paralleli appaiono degli effluvi elettrici.

Data di acquisto 1904.

Riferimenti: Max Kohl A.G., Catalogue no 100, Tome III, Appareils de Physique, p.1027.

Brenni P., (2000). Gli strumenti di fisica dell’Istituto Tecnico Toscano, Elettricità e Magnetismo, Firenze, Le Lettere, p.194.

 

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